Purtroppo le dittature esistono e resistono, a discapito della libertà.



Purtroppo, per disinformazione o mancanza d’interesse, molti ragazzi (e non solo) non sanno bene cosa sia di preciso e cosa stia facendo oggi la Corea del Nord. Forse alcuni ne avranno sentito parlare al telegiornale soprattutto a causa dei test nucleari eseguiti negli ultimi mesi (anche se dietro si nascondono verità più sconcertanti e inquietanti dei semplici test nucleari, che in realtà nei decenni passati sono stati eseguiti tranquillamente dagli Stati Uniti nel Pacifico). Quindi, in breve, andremo a esplorare la situazione attuale di questo paese sul quale aleggiano presagi negativi e pessimisti.
Innanzitutto, come forse alcuni di voi già sapranno, l’attuale leader della Corea del Nord è Kim Jong-un, anche se formalmente è il deceduto Kim Il-sung (dichiarato ufficialmente “Presidente Immortale”). Il nome completo del paese in questione sarebbe Repubblica Popolare Democratica di Corea, ma uno stato totalitario socialista ha ben poco di democratico. L’estensione del paese è poco più di un terzo di quella dell’Italia, e la stessa cosa vale per la popolazione, ma nonostante questo può vantare più di un milione di militari all’attivo e più di otto milioni di civili di riserva, contro i 175.900 all’attivo e 28.992 di riserva dell’Italia. È ufficialmente il paese più militarizzato del mondo.
Per quanto riguarda la società, la prima cosa che a mio parere è corretto evidenziare è che secondo Amnesty International e Human Rights Watch il livello non solo di tutela, ma di rispetto dei diritti umani è uno dei più bassi al mondo. Le deplorevoli condizioni di vita sono causate da sanzioni ed embarghi imposti dai paesi occidentali, dalla corruzione della classe dirigente (terzo posto tra i paesi con la maggior corruzione percepita, secondo Transparency International) e dall’isolamento politico ed economico fortemente aumentato dopo la caduta dell’Unione Sovietica.
La storia del paese è facilmente riassumibile: dopo la capitolazione del Giappone e la conquista dell’indipendenza, Kim Il-sung, che aveva guidato l’Esercito Rivoluzionario Popolare Coreano, si impose come principale capo del paese in quanto segretario del Partito Lavoratori di Corea, nato dal Partito Comunista della Corea e dal Nuovo Partito del Popolo di Corea. La popolazione ha avuto pesanti cali demografici a causa di una lunga carestia (che a suo tempo ha causato varie malattie alimentari tra cui polmonite e tubercolosi) e del calo di aiuti umanitari da parte degli USA sotto Bush.
Altrettanto importante a mio parere è il rapporto tra il Governo e i cittadini.
Per quanto riguarda la religione in Corea vige l’ateismo di stato e non vi è quindi religione pubblica. Oltre il 60% dei cittadini si dichiara irreligioso, poi alcune minoranze praticano lo sciamanesimo coreano o il ceondoismo, il 4,5% è buddista e l’1,7% è cristiano. La Costituzione garantisce la libertà di pratica religiosa, che è però ristretta e controllata dal governo. Il ceondoismo addirittura è rappresentato dal Partito Chondoista Chongu. Amnesty International ha espresso preoccupazioni riguardo alle persecuzioni religiose in Corea del Nord. L’associazione Porte Aperte afferma che nel paese avvengono le peggiori persecuzioni di cristiani al mondo, e le uniche quattro chiese cristiane del paese sono sottoposte ad un rigido controllo da parte del regime.
Per quanto riguarda la libertà di informazione, i media nordcoreani vivono una situazione di controllo quasi totale, decisamente maggiore a quella che si può riscontrare in altri paesi, quindi l’informazione è costantemente manovrata dal regime. In un rapporto del 2008 l’organizzazione “Reporter senza frontiere” ha classificato i media della Corea del Nord al 172° posto per libertà di stampa, su 173 paesi. Secondo la Freedom House i media nordcoreani sono di fatto i portavoce del regime, i giornalisti risultano essere tutti membri del Partito dei Lavoratori di Corea ed ascoltare canali televisivi stranieri è punibile con la condanna a morte. Nonostante la Costituzione garantisca la libertà di parola e di stampa, il governo proibisce l’esercizio di tali diritti. Sono permesse solo notizie favorevoli al regime, escludendo di conseguenza tutte quelle che parlano di problemi economici, politici ed espongono critiche al regime. Ci sono tre emittenti televisive, due siti internet che pubblicano informazioni o propaganda (Uriminzokkiri e Naenara) e un’emittente radiofonica chiamata Voce di Corea, che trasmette in tutto il mondo i suoi programmi focalizzati sull’informazione e sull’esaltazione della gloria del paese.
Se alcuni dei nostri giovani non sanno cosa succede in Corea del Nord, i giovani della Corea del Nord non hanno idea di come sia il mondo all’esterno.
Per fare un breve riassunto della situazione politica del Nord Corea: il paese è di fatto uno stato totalitario, esattamente come quello del vecchio Stalin, i cui principi politici sono quelli della Cina di Mao Tse-Tung, il famoso ex-dittatore della Cina. Il Partito del Lavoro di Corea (WPK), di cui prima ho parlato, è il principale partito politico. La coalizione di governo è costituita dal Fronte Democratico per la Riunificazione della Patria (sì, vogliono riprendersi la Corea del Sud), di cui fanno parte il Partito del Lavoro di Corea e due partiti minori, il Partito Socialdemocratico di Corea e il Partito Chondoista Chongu. Kim Jong-un è il capo del WPK, è presidente della Commissione di Difesa Nazionale ed è Comandante Supremo dell’Armata Popolare Coreana. In poche parole ha l’esercito in mano e può decidere quando e come usarlo.
Sull’ordinamento scolastico: alfabetizzazione del 100%, istruzione pubblica e gratuita fino al livello universitario e obbligatoria fino alla scuola secondaria. L’istruzione obbligatoria dura 11 anni e comprende un anno di nido, quattro di scuola primaria e sei di scuola secondaria. Circa l’80% di maschi e femmine ha completato la scuola secondaria. Ma la maggior parte dei diplomati, prima di andare all’università, inizia il servizio militare obbligatorio (ecco spiegati gli 8 milioni di soldatini di riserva) o cerca lavoro in fattorie o aziende agricole.
Parlando invece del sistema sanitario: a detta del Governo, servizio sanitario gratuito e assicurazione sanitaria sono disponibili per tutti i cittadini residenti nel paese. Ma in realtà non è proprio così. Alcuni medici che lavorano all’estero e sono in contatto con i cittadini nordcoreani affermano che il servizio sanitario è disponibile solo per chi riesce a permetterselo. Nel frattempo, malattie infettive come tubercolosi, malaria ed epatite B dilagano per tutto il paese.
Forze armate e pubblica sicurezza? Con il 20% di uomini tra i 17 e i 54 anni nelle forze armate regolari, la Corea del Nord ha la più elevata percentuale di personale militare in rapporto alla popolazione, con circa 40 soldati arruolati ogni 1000 cittadini. 1 militare ogni 25 civili. Un record assoluto, da far accapponare la pelle.
L’apparato di sicurezza della Corea del Nord esercita controlli intensivi sulla residenza, sui viaggi, sul lavoro, sul modo di vestire, sul cibo e sulla vita di famiglia dei cittadini. Si presume anche che monitorino SMS, videochiamate, trasferimenti di dati online e ne registrino le conversazioni. Inoltre grazie alla triangolazione possono identificare l’esatta posizione di ogni singolo cittadino tramite il suo cellulare. D'altronde è una dittatura, potevamo aspettarci qualcosa di diverso?

Per quanto riguarda l’energia nucleare la storia sarebbe troppo lunga. Si snoda tra disattivazioni di centrali nucleari in cambio di petrolio, riattivazione dopo anni delle stesse centrali, produzione di armi nucleari e test atomici sotterranei, uno dei quali ha causato un terremoto di 4.9 sulla scala Richter. Un piccolo bluff sulla possessione di una bomba a idrogeno nel 2015, un grosso bluff sulla televisione di stato secondo il quale l’ha provata nel 2016 e i test nucleari che sono stati fatti (veramente) in mare quest’anno.
Per tornare sulla violazione dei diritti umani, già accennata precedentemente, è di assoluta importanza una presa di coscienza sull’esistenza dei campi di prigionia. Ce ne sono in tutto il territorio, e il 3 maggio 2011 la Amnesty International ha reso pubbliche immagini satellitari ad alta definizione che lo dimostrano. Sempre la Amnesty International avrebbe raccolto testimonianze di prigionieri politici ed ex-guardiani fuggiti dal campo di Yodok (nel nord-est). Le loro testimonianze parlano di condizioni che rasentano la schiavitù, totale distruzione della dignità dei detenuti ed esecuzioni pubbliche. Oltre ai criminali e agli oppositori politici in questi campi vengono rinchiusi anche tutti quelli che cercano di lasciare il paese raggiungendo il confine con la Corea del Sud o con la Cina, oppure che vengono anche solo scoperti a criticare il regime. Purtroppo vengono rinchiuse intere famiglie e non solo chi viene fermato. Il governo respinge le accuse dichiarandole “una campagna diffamatoria”. Il presidente della Korean Friendship Association dichiara che non ci sono prove dell’esistenza dei campi di concentramento, sostenendo che le immagini satellitari non consentono di chiarire la funzione delle strutture e che le testimonianze sono pagate da chi ha interesse a screditare il regime.
Soffermandoci un poco anche sui rapporti internazionali, dettaglio essenziale per definire ancor meglio la situazione, la Corea del Nord ha buoni rapporti con Cina, Vietnam, Laos, Cambogia e Russia. Ma annovera tra i suoi nemici la Corea del Sud, l’Unione Europea, il Canada, gli Stati Uniti d’America e il Giappone.
Inoltre il trattato di collaborazione e aiuto reciproco con la Cina è ventennale, nel 2021 scadrà per la terza volta e se la Cina non volesse rinnovarlo la possibilità di una reazione contro la Corea del Nord potrebbe diventare un po’ più reale.
Questa è la situazione della Corea del Nord. Ma la dittatura non è una bestia rara e introvabile: ci sono non pochi paesi in una situazione simile alla sua, seppur meno grave o più difficile da notare. Secondo Freedom House il Nord Corea è al 173esimo posto. Come in Corea del Nord, si riscontrano casi simili anche in alcuni paesi dell’Africa del Nord e del Centro e Sud America. Purtroppo la dittatura c’è e ci costringe a non fare quello che riteniamo giusto, a guardare notizie sempre uguali e filtrate dallo stato, a non sapere dove vanno i nostri soldi, a non sapere cosa fanno le classi dirigenti e soprattutto a non sapere. Perché è questo che fa la dittatura: controlla la popolazione tenendola nell’ignoranza e coltivando nei cittadini l’indifferenza, filtrando le attività fin dall’infanzia, filtrando l’apprendimento in età adolescenziale e filtrando l’informazione in età adulta. Il lavaggio del cervello non è una cosa da film di fantascienza con elmetti di metallo e cavi.
 Lo scopo di questo articolo è quello di mettere il lettore al corrente di quello che succede nella Corea del Nord e di conseguenza non spetta a noi trarre le conclusioni. Spaventatevi, sentitevi offesi, indignati, provate odio per quel governo o cercate di capire perché fa certe cose, abbiate pietà per quel popolo, mettetevi nei loro panni o ignorateli. Ma pensateci, formulate ipotesi, proponetevi soluzioni. Perché un giorno, forse, potremmo cadere noi (nuovamente) sotto una dittatura del genere. Forse il Governo della Corea verrà fermato dai politici di oggi, o forse toccherà a noi. E allora pensate, inventate, trovate soluzioni, perché i dittatori sono divinità solo sull’inchiostro dei loro manifesti. La dittatura si può fermare e verrà fermata, sempre. “El pueblo, unido, jamas serà vencido!”, ricordiamocelo, sempre. 

Vi allego inoltre il video di una simulazione fatta in Corea (A scopo puramente propagandistico, vista l'impossibilità di un simile attacco) e il link per un'intervista fatta ad una ragazza fuggita dalla Corea del Nord, che vi consiglio caldamente di guardare. Intervista a Hyeonseo Lee

                                                               Samuele Persichini

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